martedì 28 giugno 2016

Felice Besostri: Spagna: la sinistra perduta e perdente

Spagna: la sinistra perduta e perdente di Felice Besostri Dopo il 20 D eravamo tutti qua ad aspettare la prova d'appello del 26 J, come usano gli spagnoli indicare le elezioni. Le persone normali in Spagna speravano di capire se dalle elezioni sarebbe uscito un governo, ma i media hanno dedicato più spazio al tema del sorpasso a sinistra: sarebbe riuscito Pablo Iglesias con Unidos Podemosa superare il PSOE. Era stato previsto dai sondaggi d'opinione, compresi quelli pubblicati il giorno delle elezioni dal Periodic d'Andorra. Il Principato d'Anvalore in percentuale 3,36% dorra è estero e quindi non soggettoalla legge spagnola, che proibisce la pubblicazione di sobndaggi nei giorni precedenti l voto. Un sondaggio serio, aggiornato all'esito della Brexit del 23 gugno precedente. I sondaggi avevano previsto il sioprsaao del PSOE da parte di Podemos già il 20 diembre 2015, anzi alcuni davano il PSOE superato anche da Ciudadanos. Non è stato così il PSOE si confermo il secondo patito in voti (5.545.315), seggi (90) e in percentuale(22%), mentre Podemos in tutte le sue 4 articolazioni era terzo con 5.369.391 voti, 69 seggi e il 20,69%. tuttavia a sinistra i rapporti sarebbero stati altri, con una diversa legge elettorale, poiché quella vigente privilegia le piccole circoscrizioni quindi o i partiti presenti in forza su tutto il territorio nazionale ovvero i partiti regionalisti, mentre punisce i partiti distribuiti su tutto il territorio nazionale con percentuali sotto il 10%. IU unita con 926.783 voti e il 2,68% aveva soltanto 2 deputati tutti eletti a Madrid. L'abilità tattica di Iglesias, che aveva rifiutato l'allenza con IU nel 2015, preferendo quella con formazioni regionali in Catalogna, Galizia e Paese Valenziano, per le elezioni 2016 fa un'allenza generalizzata con IU e si forma Unidos Podemos: il sorpasso in voti (6.291.174) e in percentuale (24,36%) era assicurato in partenza con i dati 2015. I seggi in più avrebbero come le salmerie seguito l'esercito vittorioso ed infatti i sondaggi andorrani davano una forchetta di 83-87 seggi, la stessa del PSOE, ma con una perdita di seggi ed in percentuale di quest'ultimo. A urna aperte i socialisti e Unidos Pos demos avrebbero potuto mettere la firma ad un risultato conforme a quelle previsioni anche con tutte e due l fomazioni al loro livello più basso. Avrebbero avuto 166 seggi perciò in grado di competere con un'alleanza di destra-centro PP- Ciudadanos di 169 seggi.invece il disastro il PSOE guadagna in percentuale lo 0,67%, ma perde 5 seggi e Unidos Podemos ritorna con gli stessi seggi del 2015 cioè 71 e in percentuale, con il suo 21,11%, perde il 3,25% quasi coincidente con la diminuzione dei votanti in percentuale -3,36%: una debacle totale. La sinistra avrebbe capitalizato la vogli di governabilità se si fosse presentata con una proposta unitaria e credibile. Non è stato così perché da bordo campo, anche nel girone italiano, a sinistrasi era come ipnotizzati dal tema del sorpasso. Il sorpasso c'è stato a destra, che ora può contare con 169 seggi, a -7 dalla maggioranza assoluta, mentre la sinistra ne ha 156, cioè è a -20. a sinistra si è ragionato in puri termini di partito con eccessi di aggressività da parte di settori irresponsabili di Podemos, malgrado un discorso distensivo di Pablo Iglesias ma troppoo in ritardo. Quando il tema principale era il sorpasso una maggiioranza numerica non sarebbe diventata politica come anche è servito poco definire Podemos come socialdemocrata, ma anche patriotico e plurinacional.Non ha conquistato simpatie socialiste, ma ha allontanato gli elettori comunisti di IU: non è un caso che le perdite maggiori si siano registrate a Madrid, la circoscrizione dobìve IU era più forte e dove aveva eletto i suoi deputati. Da altro lato il patriotico spiega le perdite nei Paesi Baschi e in Catalogna. Il Psoe non è più il primo partito nelle sue roccaforti come l'andalusia e l'Estemat dura resta il primo partito in tre circoscrizioni, quando Podemos è il primo nel Paese Basco e in due province su 4 della Catalogna. Le restanti sono di Esquerra Republicana. Se la sinistra si perde come identità alternativa alla destra è anche e definitivamente perdente.

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