giovedì 15 settembre 2016

Giampaolo Mercanzin: Perché no

GOVERNI TECNICI: L'Italia repubblicana ha avuto fino al 1993 alcuni governi "tecnici", l'ultimo dei quali è stato quello della presidenza Ciampi (guarda caso un "finanziario"), che diventò addirittuta Presidente della Repubblica. Con l'avvento della cosidetta II^, L'ANOMALIA si è moltiplicata, complice la situazione di "emergenza costruita" in cui ci si è trovati. Dal "Mattarellum" in su poi vi è stato un continuo aggiornamento di "leggi elettorali" dove il cittadino ha contato sempre meno. Non è un caso quindi il "referendum Segni", mediocre politico, figlio di un golpista (!), col quale si ridussero le scelte degli elettori con la scusa dell'inquinamento criminale. Come sempre, quando si toglie potestà al popolo, i reggitori del potere (un po' come i topi quando manca il gatto) sono liberi padroni del vapore. Sappiamo da molti commenti, che da tempo non c'è un parlamento di eletti, ma purtroppo di "nominati". Mi sono imposto questa filippica per dire che, come se non bastasse, dal 2011 i governi "tecnici" l'hanno fatta da padrona! Praticamente da quella data i Presidenti del Consiglio non sono membri del Parlamento anche se con uno scandaloso atto di Napolitano, Monti è divenuto (chissà perché) senatore a vita. Piccolo particolare: si grida all'elefantiaco parlamento ma si accetta un congruo numero di NON parlamentari - che costano un occhio - come Ministri, Viceministri, Sottosegretari, Gartanti ecc...., iprobabilmente perché più in linea con chi controlla veramente il Paese. Già la sovranità - prima caratteristica identificativa di uno Stato - è stata abolita con la scusa della sovranazionalità europea. I GOVERNI TECNICI dovrebbero governare per brevi periodi invece inconsapevolmente il cittadino ITALIANO si ritrova che questi ignorano le regole, le sentenze ed addirittura si sono permessi con l'ultimo Presidente dell'organo amministrattivo (Governo) di modificare sensibilmente la Carta Costituzionale, rigida e votata, quale fondativa dello Stato repubblicano (non sono più in grado di dire antifascista), escludendo ancor di più il cittadino dal controllo e dalle scelte democratiche. Poveri Calamandrei. Mortati ed altri costituenti. votati il 2 giugno del 1946! Per questo va trovata tutta la nostra capacità di cittadini DEMOCRATICI di dire NO al REFERENDUM che il governo sta per proporre al Presidente della Repubblica. Il nostro NO, non è contro alcuno: E solo il BISOGNO DI RIPRISTINARE LE REGOLE DEMOCRATICHE in un Paese oramai allo sbando che a molti livelli di decisione - non ultimi i media - che rispondono supinamente a POTENZA STRANIERE e dai quali dobbiamo' liberarci. Cittadini, Democratici, per favore, non lasciamoci abbagliare da false promesse, da fatue riduzioni di parlamentari ed eliminazione di costi e spese, da miglior funzionamente della macchina amministrativa. Tutte frottole. Come ricordava un grande Presidente, non c'è riforma che possa compensare la libertà del cittadino: con la libertà tutto si può; senza libertà tutto si perde. Il giorno dopo la vittoria referendaria, si dovrà urgentemente porre mano alla legge elettorale - che per forza dovra usare il sistema PROPORZIONALE - e richiedere al Presidente della Repubblica di scioglliere le camere ed indire le elezioni che ci dovranno dare la "nuova" ASSEMBLEA COSTITUENTE. Quando saremo in cabina elettorale, senza alcun ripensamento VOTIAMO NO. l'unica cosa seria che possiamo fare per il nostro "bel" Paese. Giampaolo Mercanzin - Pres. Circolo E. Meneghetti - Padova.

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