mercoledì 18 gennaio 2017

Antonio Caputo: Per la ripresa di una moderna cultura laica liberalsocialista e azionista

forum sul post-referendum: che fare? n.6 per la ripresa di una moderna cultura laica liberalsocialista e azionista! antonio caputo da critica liberale La domanda di “Critica Liberale”, che ha aperto al riguardo un Forum permanente: dopo la davvero storica vittoria nel referendum costituzionale che ha visto impegnate assieme per la prima volta a favore del NO forze liberali, repubblicane e socialiste e di ispirazione azionista, che fare? È possibile, e come, riaggregare a sinistra un’area azionista e di democrazia laica in grado di dare rappresentanza a quel vastissimo “spazio” culturale, sociale e politico che ormai da decenni è costretto ad affidarsi a partiti che hanno poco o nulla da spartire con quelle tradizioni? La risposta è complessa , ma la domanda merita più che una speranza. La cultura liberalsocialista e azionista è stata in genere repressa in Italia e soffre una crisi di abbandono. Sotto l'impulso contrario prima delle due chiese, di impostazione comunista o socialcomunista da un lato e cattolica o cattocomunista , dall'altro. Quindi, dopo la caduta del muro e l'avvento della c.d. seconda repubblica, sotto la spinta contraria del berlusconismo da una parte , affaristico individualista e clientelare o anche nelle versioni iperliberistiche (quantomeno a parole) , da un lato e i diversi travestimenti in salse variopinte, ace cattocomuniste o da amalgama non riuscito del PciPds-Ds , Margherita e compagnia cantando e quindi l'emergere del Pd-partito della nazione, degli affari del familismo e/o delle caste o del nichilismo affaristico familistico post ideologico e privo di principi. Il tutto nella dimenticanza crescente dell’etica pubblica e privata , e dei principi fondanti la res pubblica ; nella dimenticanza del Risorgimento e della Resistenza, quali momenti di storia patriottica e progressista ad un tempo , di ispirazione universalistica ed europea. 058 16 gennaio 2017 15 Ulteriormente, la cultura liberalsocialista e azionista è stata obnubilata dall'emergere di movimenti , semplificativamente populistici e post democratici, come i 5 stelle o deliberatamente razzisti e/o nazionalisti quali la Lega , sotto la pressione delle ondate di emigrazione. Ancora gli eccessi della finanziarizzazione dell'economia e del liberismo globalizzante hanno sotterrato quelle istanze di partecipazione democratica e plurale, e insieme di rivoluzione democratica ininterrotta che sta a base del pensiero azionista e liberalsocialista, unitamente alla crisi della sovranità ( nelle diverse sue configurazioni, monetaria, politica e transnazionale) e del principio di rappresentanza che ha disgregato la forma partito e lo stesso associazionismo, snaturando i principi stessi del costituzionalismo liberaldemocratico. Dopo la vittoria del No nel referendum costituzionale , che ha significato richiesta e anche riappropriazione di sovranità e di partecipazione popolare , può iniziare una nuova riflessione sui modi e i contenuti di una reviviscenza dell'azionismo e della cultura liberalsocialista in genere, a partire dai principi del costituzionalismo moderno, liberale e democratico, centrati sul principio della separazione dei poteri che è da sviluppare ulteriormente dando forma anche a nuove istituzioni, quali l'Ombudsman ( garante indipendente del principio di buona amministrazione ed egli pure organo di rilevanza costituzionale, come nei Paesi scandinavi o dell'area iberica). E sui modi per garantire l'effettività' e attuazione dei diritti fondamentali delle persone, enti ed individui, valorizzandosi i diritti e l'indefettibile principio di laicità delle Istituzioni e la scuola pubblica, quale "organismo di rilevanza costituzionale". Tanta è la strada da percorrere, diretta a modernizzare il Paese e dotarlo di Istituzioni democratiche realmente rappresentative, plurali e rispettose dei cittadini, al servizio degli stessi. Il referendum può costituire la base di un rinnovato percorso che prendendo avvio dall'insegnamento esemplare del secolo breve e per impedirne l'orrore, il cui rischio latente sta riaffiorando nel mondo contemporaneo, dai risorgenti nazionalismi, all'estremismo stragista jadista, ai fondamentalismi religiosi ritrovi le ragioni alte di una azione culturale e politica fondata sui valori della persona e dell'individuo, sui principi di Giustizia e Libertà, Laicità e partecipazione democratica e su Istituzioni autorevoli e ad un tempo pienamente rappresentative, nel segno della distinzione tra pubblico e privato e di una ritrovata eticità. 058 16 gennaio 2017 16 È un cammino arduo, ma ne vale la pena. Per i nostri" maggiori". Per dare piena cittadinanza democratica ai nostri concittadini . Riaggregando “li rami” sparsi in percorsi plurali e ad un tempo omogenei, anche riscoprendo insieme i principi ispiratori di Ventotene e di un federalismo europeo da compiere, con l'attenzione rivolta al protagonismo delle nuove generazioni, in ottica globale e mazziniana, unire l'Europa per unire il mondo! Non si tratta di far rinascere il vecchio Pri o il Pli o il Psi o il PdA . Ma di costruire un movimento plurale che riporti al centro della discussione e dell'azione politica valori e principi, come quelli che hanno permeato la Costituzione repubblicana, appena uscita indenne, o quasi , dal tentativo di strage posto in essere dai nostri riformatori in salsa renzianverdiniana. Giustizia e Libertà, traduzione sintetica dei principi e valori della Resistenza che ha dato origine alla Costituzione. casa comune dei cittadini . Cominciamo?

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